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COMUNICAZIONI REGIONALI - DETTAGLIO NEWS


SELFIE in SALA OPERATORIA
di Armellino Mariano Fortunato Campania
Numero 34 del 05/12/2015

L’ articolo “Selfie e scatti nelle sale operatorie La moda (choc) di medici campani” di Rosa Coppola apparso sul Corriere del Mezzogiorno il 2 dicembre scorso è balzato subito sulle cronache nazionali.
L’immagine che ne scaturisce per la nostra sanità campana è estremamente deleteria, mortificando tante professionalità che quotidianamente con dedizione, umanità e sacrificio si dedicano alla cura del paziente.
Rimane il fatto che talune di tali immagini sono offensive per il paziente e infrangono le norme della deontologia medica, altre ledono l’intera professione medica mostrando professionisti poco attenti e poco interessati al paziente che si è affidato alle loro cure.
Voglio ricordare che qualunque ripresa in sala operatoria durante un intervento può essere fatta solo previo il consenso scritto del paziente e non deve mai offendere la sua dignità, né lo stesso deve essere riconoscibile, anche nei casi in cui le immagini sono utilizzate solo a scopo scientifico.
D’altronde per deontologia, qualunque fatto – quindi anche le foto – inerente il paziente di cui si viene a conoscenza durante lo svolgimento della propria professione è vincolato dal segreto professionale.
Quindi l’uso e la divulgazione di Selfie sui Social Network, con immagini di un paziente, rappresentano una violazione della Privacy e possono essere perseguibili penalmente.
Infine voglio ricordare che l’uso dei cellulari e degli smartphone in sala operatoria è vietato da norme e raccomandazioni in quanto possono interferire con apparecchi elettromedicali.
Anche l’uso degli stessi smartphone per foto o video a scopo scientifico è vietato da molte amministrazioni in quanto a tale scopo devono essere utilizzati solo apparecchiature appositamente approvate per uso medicale.