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Giovani chirurgi in fuga dall'Italia

Rientro? “Si tratta di casi isolati – commenta invece il professor Pierluigi Marini, presidente Acoi (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiana) –. Non è facile, una volta tornati, ricostruirsi una carriera in Italia. Conosco bene la condizione dei giovani chirurghi italiani – aggiunge –. Molti sono costretti dopo la specializzazione a lavorare in strutture private, sottopagati anche a 10 euro l’ora. A questo va aggiunta l’assicurazione, che costa tra i 4 e i 5mila euro l’anno. Una problematica che ha origine da quel fenomeno ormai diventato insopportabile e tutto italiano del contenzioso medico legale che fa valutare un chirurgo un professionista difficilmente assicurabile e che genera nei giovani molta preoccupazione, tanto da indurli a non scegliere la chirurgia”.