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Chirurgia, le prospettive italiane

"I pazienti non hanno lo stesso diritto di accesso alle cure in tutta Italia, soprattutto per la chirurgia mininvasiva, si crea così al turismo sanitario che mette in difficoltà i cittadini e che porta a un inutile spreco di denaro. Inoltre calano le vocazioni chirurgiche, perché, per prima cosa una volta specializzati i chirurghi non hanno accesso il mondo del lavoro, poi perché non considerano adeguati i percorsi formativi in Italia - i grandi centri ospedalieri dovrebbero partecipare con pari dignità di quelli universitari alla formazione -, infine a causa del persistere del contenzioso medico legale.
Da qui a pochi anni dovremo importare chirurghi dall’estero. Ma la buona formazione si può fare nell’università, ma anche negli ospedali ad alti volumi. Il problema non si risolve importando chirurghi, è invece necessario intraprendere un programma formativo importante per permettere ai chirurghi formarsi e di fare bene il proprio lavoro e per permettere ai pazienti di avere accesso alle cure migliori a qualunque latitudine nel nostro Paese"

così il Pierluigi Marini nell'intervista a LiveSicilia