Sono arrivati a quasi 30 mila i professionisti sanitari che dal 2016 a oggi hanno compilato la 'Dichiarazione pubblica di interessi', uno strumento che consente di individuare la presenza di comportamenti a rischio da tenere sotto osservazione, quali ad esempio i legami con aziende farmaceutiche o produttrici di dispositivi medici, che escono dall'ordinarieta'.
Lo ha reso noto Francesco Bevere, direttore generale di Agenas, intervenendo al Senato, al convegno 'Sanita' e malaffare: la corruzione si puo' combattere'.
"Avere cognizione dell'esistenza di possibili situazioni di conflitto di interesse all'interno della propria azienda sanitaria e' tra le principali misure di una strategia di prevenzione dell'anticorruzione", ha precisato Bevere. "In questa ottica - ha poi spiegato - Agenas dal 2016 ha messo a disposizione dei Responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) la modulistica sulla 'Dichiarazione pubblica di interessi', uno strumento che consente di individuare la presenza di comportamenti a rischio da tenere sotto osservazione, quali ad esempio i legami con aziende farmaceutiche o produttrici di dispositivi medici, che escono dall'ordinarieta'.
La consapevolezza dell'importanza di questo strumento diagnostico e' avvalorata dal numero crescente di professionisti sanitari che, dal 2016, a decine di migliaia hanno scelto volontariamente di compilare la modulistica, arrivando a quasi 30 mila.
Nello stesso periodo - ha sottolineato Bevere - le aziende sanitarie che si sono registrate sono passate dall'1,8% del 2016 al 36,5% del 2018. E non e' certo un caso che i fenomeni corruttivi e di mala gestio piu' eclatanti, avvenuti nell'ultimo biennio, si siano verificati in strutture che all'epoca dei fatti non avevano aderito a questa misura di trasparenza".