Entro il 2050 saranno circa 450 mila le persone che potrebbero morire per infezioni ospedaliere e ciò costerebbe almeno 12 miliardi di euro. Occorre sicuramente migliorare la formazione degli operatori sanitari e chirurghi per quanto riguarda la prevenzione, il controllo, la vigilanza sulle infezioni ospedaliere, tenuto conto anche che giocano un ruolo importante le carenze strutturali e tecnologiche e la carenza di personale.
Va rilevato che manca un supporto istituzionale a livello nazionale, regionale e locale; manca un coordinamento nell'azione tra i vari livelli e al loro interno; manca la consapevolezza in merito all'urgenza in tema di antimicrobicoresistenza; manca un inquadramento normativo che valorizzi l'organizzazione del personale e la sua preparazione su questo specifico versante.
È necessario colmare questi vuoti per governare efficacemente il rischio infettivo, prevedere più personale formato e una normativa ad hoc aggiornata e consapevole del quadro che emerge dalle infezioni ospedaliere in Italia. L’avvio di un piano straordinario di formazione sulle infezioni ospedaliere a tutto il personale sanitario e non sanitario degli ospedali, il potenziamento delle competenze tecniche, digitali e manageriali nel sistema sanitario necessita di corsi di formazione specifici da realizzare entro l’orizzonte del PNRR.