A Roma al via il tavolo di coordinamento promosso da ACOI con Società Scientifiche, Aziende e Istituzioni per una sanità più forte e moderna. Un dialogo ampio, condiviso e plurale tra tutti gli attori del mondo della salute per chiedere un impegno chiaro e concreto del Governo sulla sanità del futuro. Società Scientifiche, rappresentanti di oltre 60mila professionisti della sanità, istituzioni e Confindustria Dispositivi Medici – che riunisce oltre 4.500 aziende associate con più di 115mila dipendenti – si sono ritrovati a Roma con un’unica priorità: costruire un sistema sanitario più forte, moderno e capace di coniugare qualità dei servizi e investimenti. Questo lo spirito che ha animato l’appuntamento nazionale “Insieme per una sanità migliore - Istituzioni a confronto per la tecnologia e le innovazioni”, promosso e organizzato da ACOI - Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani, e che si è svolto questa mattina a Roma, presso la Sala del Refettorio a Palazzo del Seminario. Ai lavori del convegno, che sono stati aperti dal messaggio video del Ministro della Salute Orazio Schillaci, hanno preso parte, oltre a Confindustria Dispositivi Medici, alcune tra le principali Società Scientifiche italiane: GISE - Società Italiana di Cardiologia Interventistica, AIIC Associazione Italiana Ingegneri Clinici, OTODI - Ortopedici e Traumatologici Ospedalieri d’Italia, SIAARTI, SICT - Società Italiana di Chirurgia Toracica e AINR - Associazione Italiana di Neuroradiologia. “Abbiamo poggiato la prima pietra di un nuovo modello organizzativo per costruire una sanità migliore, unendo intorno allo stesso tavolo le società scientifiche, l’industria biomedicale e dei dispositivi medici e soprattutto la parte politica, le istituzioni”, ha dichiarato il Presidente Nazionale ACOI, Vincenzo Bottino, esprimendo soddisfazione per il dialogo e il confronto aperto. “Possiamo dire che nasce oggi il Patto del Seminario, un impegno a lavorare tutti - in maniera condivisa - nella stessa direzione”. Sulla stessa linea l’onorevole Luciano Ciocchetti, Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, che ha lodato l’iniziativa: “Un modello esportabile e replicabile perché la politica possa avere sempre un’interlocuzione chiara, univoca e al tempo stesso plurale con chi ogni giorno opera nelle sale operatorie in tutti i contesti sanitari, rendendo un servizio di eccellenza ai cittadini e ai pazienti”. Sul tema del payback, il Presidente di Confindustria Dispositivi Medici, Nicola Barni, ha espresso forte preoccupazione: “Il futuro della sanità italiana è a rischio insieme alla salute delle persone e alla sostenibilità di un sistema che per anni è stato un modello di eccellenza. Una parte della crisi si chiama payback, un meccanismo iniquo che oggi minaccia il Servizio Sanitario Nazionale, le imprese e la salute dei pazienti. Ogni miliardo perso a causa del payback significa meno PIL, meno posti di lavoro e cure meno adeguate. Senza interventi politici urgenti, centinaia di aziende chiuderanno, i medici lavoreranno con strumenti obsoleti e i cittadini non potranno più curarsi. Dobbiamo tutelare la sanità e il diritto alla salute”. Questo lavoro di confronto e progettualità dovrà necessariamente continuare attraverso un dialogo costante e costruttivo con le istituzioni, nell’ottica di un percorso comune che punti al rilancio del settore. Questi obiettivi saranno, inoltre, al centro dei lavori del prossimo Congresso Nazionale ACOI, in programma dal 1° al 4 giugno 2025 presso il PalaCongressi di Rimini.