“Il nostro è un sostegno totale all’appello promosso da 14 scienziati in difesa del Servizio Sanitario Nazionale. Lo abbiamo detto durante la pandemia, lo abbiamo promosso dopo la pandemia, lo abbiamo sottolineato nuovamente oggi: il Servizio Sanitario Nazionale deve essere rilanciato perchè riguarda la vita dei pazienti, non le nostre. Se tra pochi mesi in alcune regioni d’Italia non avremo più chirurghi è certo una sconfitta della nostra professione, ma, peggio, significherà avere sale operatorie chiuse. Chi si assume la responsabilità di dirlo a chi deve essere operato?”
E’ l’allarme lanciato questa mattinata a Palazzo Wedekind a Roma durante gli Stati Generali ACOI avanti ad una platea di politici, professionisti, dirigenti sanitari, sindacalisti e aziende, il Presidente ACOI Marco Scatizzi ed il presidente della Fondazione Chirurghi Italiani Pierluigi Marini.
All’evento, a cui hanno partecipato anche Beatrice Covassi, parlamentare europea e Fernanda Gellona, Direttore Generale Confindustria Dispositivi Medici, sono state presentate le proposte dei chirurghi italiani sul contenzioso medico legale, l’ospedale-scuola, l’innovazione tecnologica ed il pay back.
“In questi anni - continuano Scatizzi e Marini - siamo stati al fianco di istituzioni, aziende, direzioni sanitarie e di ognuno dei 6000 chirurghi che si riconoscono nella nostra associazione. Abbiamo affrontato e spesso risolto problematiche proprio perchè siamo professionisti che voglio fare rete e lo abbiamo sempre dimostrato. Nei prossimi mesi, a partire dal prossimo congresso di Napoli di maggio, lavoreremo per promuovere un nuovo governo della sanità che passi da quello burocratico a quello clinico: solo così potremo avere una sanità pubblica che sia davvero efficace, utile e vicina ai pazienti di tutta Italia".
Roma, 11 Aprile 2024
Ufficio stampa ACOI
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