Sono sempre più frequenti ed allarmanti i casi di violenze verbali e fisiche contro gli operatori sanitari.
Gli ultimi dati Inail, riferiti al triennio 2019-2021, descrivono una situazione sconfortante: 1.600 aggressioni all'anno, di cui 7 su 10 rivolte contro donne.
Da anni se ne parla e si stanno prendendo i primi provvedimenti. Il Ministero della Salute a marzo ha lanciato la campagna "la violenza non cura" per sensibilizzare ed arginare un problema che ha molti risvolti, tutti negativi. I pazienti ed i loro parenti non si rassegnano alla malattia, sono più informati rispetto al passato, ma poi non si fidano dei trattamenti facendo venir meno il rapporto fiduciario medico-paziente.
Le conseguenze di questa ingravescente situazione sono oltre alle aggressioni anche le numerose denunce. Ogni anno ne vengono presentate 35.600 contro operatori sanitari e strutture sanitarie pubbliche e private, anche nel settore penale.
Si parla di 300.000 cause pendenti e si spendono da parte delle strutture denunciate 203,5 milioni all'anno.